mercoledì 13 luglio 2011

http://www.sardegnaturismo.it/territori/anglona.html

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lunedì 11 luglio 2011

http://www.duepassinelmistero.com/Nettuno.htm

Comune di Alghero (SS), Capo Caccia        net-07.jpg (72950 byte)  di Marisa Uberti
Siamo a 168 metri sul livello del mare, che è sotto di noi, spettacolare, in un posto chiamato anticamente Nympharum Promontorium, cioè Promontorio delle Ninfe. Il nome Capo Caccia deriva invece dal fatto che vi si svolgeva un'intensa caccia, specialmente ai piccioni selvatici(poverini!). Esteso per sette chilometri, va a formare e chiudere un'insenatura verso sud, creando un porto naturale tra i migliori di tutta la Sardegna:Porto Conte, con la sua 'brava' torre di guardia spagnola.Il  visitatore si accorgerà che per raggiungere il Capo Caccia e di conseguenza la nostra meta odierna, le Grotte di Nettuno, avrà il piacere di scoprire paesaggi meravigliosi, che i romani (vere aquile in fatto di posti) avevano scelto per insediare alcune Domus o Ville Romane (da cui trae i nome anche una spiaggia). Poi deve arrampicarsi, sempre più su, centinaia di metri a strapiombo sul mare, lasciare l'auto parcheggiata nel primo posto disponibile (consigliabile venire al mattino abbastanza presto, dato che il sito apre alle 9) e proseguire a piedi fino a ritrovarsi di fronte all'ingresso. Qui, alzando lo sguardo, si noterà il FARO, detto semaforo, di Capo Caccia, chiuso al pubblico perchè zona militare.
Si scende! Eccome se si deve scendere! Attraverso una lunghissima quanto suggestiva scalinata chiamata Escala del Cabirol, di 656 gradini! Il curioso nome ha ovviamente origini spagnole (ad Alghero il 15 % della popolazione odierna parla il Catalano, retaggio di una dominazione che ha lasciato il segno) e si riferisce ad una specie di DAINO che oggi è estinto ma che viveva sulle cime impervie.
Percorrere la scalinata, ricavata nella roccia, non è una faticoso, tutto sommato: pian piano, godendosi ciò che la natura offre, ce la si fa! Non è poco godere di questa camminata. Forse, pensavamo mentre scendevamo, semmai Dio creò il Paradiso, vide questo. E' una indescrivibile magnificenza:il blu del mare, il bianco della roccia, l'azzurro del cielo, la scia delle barche sull'acqua, il verde della vegetazione della baia, l'nfrangersi spumeggiante delle onde sulle rocce...tutto è come contenuto in una bolla multicolore e separata dal mondo, che va per conto proprio, meravigliando e stupendo per la sua bellezza diafana.
Molti i turisti, moltissimi.Che scelgono come noi di fare l'Escala del Cabirol, oppure di arrivare in barca (ne partono dalle vicine località costiere con frequenza) direttamente all'ingresso della Grotta,che si presenterà come un'ampia apertura situata appena sopra la battigia.
Il biglietto si fa una volta giunti nel punto più basso, proprio all'interno della grotta stessa.Pensate che si snoda per ben due chilometri e mezzo all'interno della roccia ma il turista ne può percorrere solo una minima parte:200 metri. Le sale infatti che sono state scoperte sono circa 20, con altri sedici laghetti mentre ne abbiamo visitate tre e un laghetto soltanto.Dicono 'per motivi di siurezza'.
Il regno per le fate e i folletti per antonomasia, la grotta evoca un senso di mistero, di contatto con un mondo che normalmente non frequentiamo, che forse temiamo. Il percorso si articola su passaggi obbligati e in certi tratti si procede assai lentamente per permettere lo smaltimento di persone che, a gruppi, devono usufruire tutte delle spiegazioni della guida presente.
La Grotta ha circa due milioni di anni e si è formata per l'escavazione delle infiltrazioni d'acqua dolce. L'Uomo preistorico  le conosceva e le sfruttava; sono stati ritrovati graffiti sulle pareti, manufatti metallici e ceramiche.
Appena si entra, si noterà il laghetto Lamarmora (dedicato all'esploratore e geografo Alberto Della Marmora), lungo 120 metri, in cui si specchiamo concrezioni rocciose fantastiche.Il lago comunica con il mare secondo il principio dei vasi comunicanti:quando c'è alta marea anche il suo livello aumenta.Se il mare è grosso o molto mosso, le visite vengono sospese.
Il primo tratto di vista comprende la sala delle Rovine, in cui dovrebbero trovarsi gli oggetti preistorici ritrovati (ma non ne abbiamo visto) .Da qui si scende verso le rive del lago dove si ammira una vasta sala centrale chiamata La Reggia, in cui alcune maestose stalattiti, stalagmiti sembra che sostengano la volta, raggiungendo una ventina di metri di altezza.Altre 'colonne' sono immerse nell'acqua profonda da un minimo di un metro a dieci metri. Pensate che su un lato di questo laghetto c'è una piccola spiaggia in cui un tempo venivano a partorire le foche monache, o semplicemente per riposarsi.Come si può intuire, non ci vengono più (troppo disturbate dai continui 'visitatori') e pare si sia pure estinta... Procedendo si incontra la Sala dell'Organo, caratterizzata da un'enorme stalattite centrale; la sala della Cupola, perchè richiama proprio la cupola di una chiesa.Lungo il cammino si noterà una stele incassata tra le rocce, a ricordo della visita di Carlo Alberto, che rimase folgorato dalla loro bellezza e dal loro fascino.
Strabiliante la parte più alta del percorso di visita,dalla quale si ammirano tutte le sale e che è chiamata Tribuna della Musica (o Piattaforma musicale) perchè si sono tenuti ancora concerti e rappresentazioni di musica classica organizzati dal Comune.
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Altre immagini si possono trovare nella Galleria dei panorami n.2.
Argomenti correlati:
  • Per informazioni:Grotte di Nettuno, tel 079/946540

giovedì 23 giugno 2011

Resort Le Dune & Spa

Le Grotte di Nettuno: una meraviglia per tutti

Una di quelle cose che dovete proprio vedere.
Si aprono sul mare, sulla parete di Capo Caccia che guarda al mare aperto. Ci si va in barca o a piedi. Con le gite sui barconi si può scegliere se partire direttamente dal porto, e quindi fare un bel giro di tutto il golfo fino al capo e alle grotte, oppure prendere il barcone da Cala Dragunara. In quel caso è una gita molto più breve, al massimo con un piccolo giro per vedere Cala Inferno e l’Isola Foradada.
Altrimenti si può arrivare alla grotta a piedi: dal piazzale di Capo Caccia si scende per una scalinata nella roccia, la Escala del Cabirol.
La grotta si apre qualche metro sopra la superficie del mare. Si estende per almeno 4 chilometri, ma è aperta al pubblico solo la parte più spettacolare e sicura. Appena entrati si trova un lago sotterraneo, il lago Lamarmora, ampio circa cento metri. Poi si visitano la Sala delle Rovine, la Reggia, la sala dell’Organo, e la Cupola, battezzate con nomi che richiamano la forma degli ambienti e delle concrezioni di pietra che ospitano. Si possono vedere enormi colonne di pietra, stalattiti e stalagmiti. In particolare la colonna della sala dell’Organo è imponente, alta circa 50 metri, mentre la sala dei Merletti prende il nome dalla delicatezza delle concrezioni.

alghero_capo_caccia_el_capirol scala_grotte_di_nettuno scala_grotte_di_nettuno_1 scala_grotte_di_nettuno_2 scala_grotte_di_nettuno_3
Escala del Cabirol vuol dire “Scala del capriolo” per far capire che è non è proprio riposante.
Sono più di 650 scalini e si scende di circa 100 metri: come fare a piedi 33 piani di scale. Risalire è faticoso, ovviamente, ma il panorama in fondo ripaga della fatica.

 La Grotta di Nettuno si può visitare solo quando il mare è calmo. Quando c’è tempesta non se ne parla neppure, né con la barca, né dalla scalinata.
Le grotte di Alghero ospitavano le foche monache. Sono molti anni che le foche non vivono più qui, ma ora la zona è un’area marina protetta, e chissà che prima o poi possano tornare.


http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g608905-d486598-Reviews-Resort_Le_Dune_Spa-Badesi_Sardinia.html
Le Dune Resort - il mare


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Il Marenord sardegna  villaggi vacanze - Badesi

Uno stupendo arenile di sabbia bianca che si estende per 8 km, ideale per lunghe passeggiate in tratti semideserti.



Nella spiaggia tre tratti sono riservati agli Ospiti del Resort:
uno con sdraio ed ombrelloni posto all’ingresso del Resort per tutti i Clienti (lettini su richiesta a pagamento in loco), il secondo più riservato e tranquillo, con lettini ed ombrelloni per gli ospiti di “Le Rocce” e “Le Sabine”; infine il terzo, con ombrelloni e lettini a circa 100 mt dal secondo per gli ospiti di “La Duna Bianca".



Le Piscine



5 belle piscine di acqua dolce, riparate dai venti, di cui quattro grandi con lettini prendisole, bar e servizio di assistenza bagnanti e la quinta riservata esclusivamente ai bambini:






  • una in zona “I Ginepri”, per tutti gli ospiti;












  • una in zona “Le Palme”, di cui una parte per bambini e una per
    Palau Residence il Mirto (sardegna) tutti gli ospiti;












  • una in zona “Le Rocce”, per tutti gli ospiti;












  • una nuovissima in zona “Le Sabine”












  • infine una solo per bambini, tutta rivestita in gomma, all’interno
    Palau Residence il Mirto (sardegna) del Villaggio Fantasia (vasta area giochi per i più piccoli).







  • Resort Dune Village, Badesi,Sardegna.
    Tipologia di sistemazione al Resort Dune Village.Badesi.
    i sette Ristoranti del Resort Dune Village,Badesi.
    Centro Benessere Le Sabine
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